“Noi di Passaggi siamo felici di lavorare come celebranti con tutte e tutti, qualsiasi sia la provenienza, la religione, l’appartenenza o il genere. Sappiamo quanto sia importante per tutte le persone essere viste, ascoltate, riconosciute e celebrate!”
Renata, raccontaci di Passaggi: qual è la vostra storia e di cosa vi occupate
Dal 2014, creiamo cerimonie personalizzate, autentiche e uniche che riflettano i valori e le personalità di chi si rivolge a noi. Un celebrante professionista guida, elabora, scrive e conduce una cerimonia adatta al momento e su misura per le persone. Crediamo che ogni passaggio da uno status a un altro vada accompagnato e valorizzato con un momento rituale.
Ad oggi operiamo su tutto il territorio italiano. Siamo tutti associati dell’Associazione FederCelebranti, aggregazione libera e autonoma di celebranti professionisti del settore delle cerimonie non-tradizionali.
I nostri valori sono:
- riconoscere e celebrare tutti gli eventi significativi della vita
- garantire il diritto di poter scegliere liberamente come svolgere la cerimonia
- mantenere un alto standard di professionalità ed eticità
- assicurare autenticità, rispetto, sensibilità e integrità
- riconoscere e valorizzare la personalità unica di ogni persona, tenendo in considerazione i bisogni, i desideri, i valori, il retroterra culturale e il credo filosofico o spirituale
- non discriminare mai sulla base di genere, orientamento sessuale, religione, filosofia di vita, etnia, età e disabilità.
Unioni civili
La situazione attuale delle unioni civili LGBTQ+ in Italia è ancora in evoluzione. La legge sulle unioni civili, approvata nel 2016, ha rappresentato un passo importante verso l’uguaglianza per le coppie dello stesso sesso, ma ci sono ancora sfide e questioni da affrontare.
Qual è la vostra opinione come celebranti sulla situazione attuale delle unioni civili LGBTQ+ in Italia? Ci sono sfide o questioni particolari che vorreste evidenziare?
La sfida principale per noi celebranti, è quella di diffondere sempre di più la cultura delle cerimonie laiche. Le nostre cerimonie sono accoglienti, empatiche ed inclusive. Quali momenti rituali condivisi, sono il moltiplicatore ideale per muovere la società in questa direzione. Ogni persona che assiste a una nostra cerimonia diventa un veicolo di cambiamento, perché racconterà a casa e con gli amici ciò che ha visto, con l’entusiasmo che le nostre cerimonie comunicano.
Restano sfide da raccogliere e noi celebranti abbiamo la funzione, la professionalità e la libertà di superare alcune criticità, offrendo alle persone l’occasione e la possibilità di essere orgogliose delle loro scelte. Per esempio come delegati dal sindaco, possiamo celebrare un’unione civile inserendo gli articoli di legge all’interno delle nostre cerimonie, che diventano delle vere e proprie cerimonie di matrimonio, anche se la legge italiana purtroppo ancora non riconosce l’unione civile come tale.
Per una cerimonia funebre, invece, noi celebranti possiamo avere un ruolo fondamentale di guida per le famiglie, aiutandole a riconoscere, includere e far partecipare tutte le persone che sono state significative per il defunto, tutti i suoi gli affetti.
Infine, una cerimonia di benvenuto può accogliere, riconoscere e celebrare l’arrivo di un nuovo membro in una famiglia arcobaleno, dando un ruolo a nonni, nipoti, zii, amici, eccetera.

Come vedete il progresso nell’accettazione delle unioni LGBTQ+ nella società italiana? Avete notato nel corso degli anni un cambiamento nel modo in cui queste cerimonie sono percepite?
Dal nostro osservatorio possiamo verificare che le coppie dello stesso sesso che si rivolgono a noi per celebrare il loro matrimonio raccontano di un ambiente accogliente ed empatico nel quale possono condividere le loro scelte. Inoltre durante la cerimonia, l’accoglienza di invitati e amici è sempre più affettuosa e partecipe.
Va considerato naturalmente che le persone che si rivolgono ai celebranti laici e che scelgono una cerimonia con celebrante, sono persone abituate alle sfide.
Fatto salvo naturalmente che parte della popolazione italiana continua ad essere omofoba o quantomeno non LGBTQ+ friendly, ci sembra di poter dire che nella società italiana nel corso degli anni sia avvenuto un cambiamento significativo, al quale non sempre corrisponde l’atteggiamento delle forze di governo, specialmente in questo momento.
Sia come celebranti, sia come osservatori attenti della società civile, abbiamo notato che le unioni LGBTQ+ non sono più percepite come un’eccezione, qualcosa di particolare, strano, esotico, quando non negativo, ma che sono sempre più accettate e incluse nel novero delle cerimonie con celebrante.
Come pensate che l’industria dei matrimoni in Italia possa essere più inclusiva ed equa rispetto alle coppie LGBTQ+?
L’industria del wedding in Italia è estremamente vivace e in costante crescita, considerato anche che, oltre ai matrimoni italiani, il nostro paese è sempre più meta di coppie straniere che lo scelgono per le loro cerimonie.
Quello che balza agli occhi, almeno a noi celebranti, è la scarsa offerta di mercato espressamente LGBTQ+. L’immaginario e, di conseguenza, il marketing sono ancora prevalentemente orientati alla tradizione: sposa e sposo all’altare. Capita raramente di imbattersi in materiale pubblicitario o in siti web di location, wedding planner e altri professionisti con un’offerta di servizi specifici, mentre invece nei siti e nei social dei celebranti professionisti le coppie LGBTQ+ sono ben rappresentate.
È evidente che sarebbe auspicabile un’offerta specifica, dedicata e inclusiva da parte degli operatori del mercato del wedding .
Cerimonie Laiche
Passaggi non si occupa solo di unioni civili e matrimoni, ma anche di altre cerimonie laiche che segnano momenti importanti della vita: funerali, cerimonie di benvenuto (battesimi laici) e rinnovo delle promesse.
Qual è la vostra prospettiva sulla crescita e l’accettazione delle cerimonie laiche in Italia, un paese notoriamente tradizionale?
La maggioranza delle persone non sa dell’esistenza della figura del celebrante, come non è al corrente della possibilità di celebrare un evento in modo non religioso. Ogni volta che ci capita di parlare con le persone, le frasi più frequenti sono: “non lo sapevo, non conoscevo questa realtà”. La frase successiva è quasi sempre: “Molto interessante, cosa dovrei fare per avere una cerimonia di questo tipo…”.
E la frase pronunciata dopo aver assistito ad una delle nostre cerimonie è sempre: “È stato il matrimonio (o il funerale) più bello, emozionante, divertente, solenne, commovente…, al quale abbia mai preso parte!”. Addirittura capita che persone dichiaratamente credenti, si rivolgono a noi chiedendo se è possibile fare un funerale in chiesa, seguito da una celebrazione della vita con un celebrante. Ovviamente rispondiamo di sì!
Le persone non accettano più una cerimonia tradizionale “uguale per tutti” perché non si sentono rappresentate. In occasione della morte di una persona cara, per esempio, il funerale laico ne celebra la vita e ne riconosce il ruolo nell’esistenza di chi resta.
Nel matrimonio, invece, la cerimonia riflette la personalità e i valori della coppia e degli individui che la compongono e racconta la storia del loro amore.
Ormai le persone desiderano un nuovo modo di celebrare i momenti significativi della loro esistenza; apprezzano il momento rituale personalizzato e coinvolgente; vogliono qualcosa di diverso da una cerimonia tradizionale; ritrovano senso e significato in un rituale che rimanda all’umanità e alla vita.
Qual è la differenza tra cerimonia civile e cerimonia simbolica?
Per cerimonia civile si intendono matrimonio civile e unione civile, e sono le uniche cerimonie che hanno valore legale. Noi celebranti possiamo svolgere la funzione di ufficiale di stato civile se delegati dal sindaco, e possiamo creare una cerimonia personalizzata che includa il momento legale.
Le altre cerimonie laiche, come cerimonia funebre, di benvenuto ad un bambino neonato o neo adottato, di rinnovo dei voti nuziali, di divorzio, ecc., non hanno valore legale, ma hanno la funzione di conferire importanza, valore e autenticità al momento della vita che si sta celebrando.
Il celebrante professionista sa inserire in una cerimonia personalizzata tutte le fasi, inclusa quella del rito civile. Non così l’amico al quale spesso ci si rivolge, perché quest’ultimo, nonostante le buone intenzioni e l’affetto, non saprà dosare le emozioni, guidare i partecipanti e includere tutti nella cerimonia, come invece sa fare il celebrante professionista.
Ogni cerimonia, anche quelle religiose, a prescindere dal suo valore legale, è una cerimonia simbolica, cioè sottolinea simbolicamente, oltre che effettivamente, un momento di passaggio della vita. Tuttavia, la definizione “cerimonia simbolica” potrebbe erroneamente suggerire che si tratta di un momento non vero, non autentico. Noi preferiamo chiamarla “cerimonia con celebrante”, questa definizione indica le cerimonie non tradizionali nel loro complesso, senza relegarle in un’unica dimensione, quella simbolica appunto.C’è una storia di una cerimonia LGBTQ+ particolarmente significativa o toccante che vorreste condividere?
A dire la verità, tutte le nostre cerimonie sono significative e toccanti! Come celebranti entriamo in grande confidenza con le persone per le quali celebriamo. Anche quando gli incontri sono stati tutti online, si crea con la coppia un’intimità incredibile, perché abbiamo indagato insieme, nel corso dei mesi, i motivi più profondi che hanno spinto queste persone a scegliere una cerimonia come le nostre.
Nel caso di un matrimonio, per esempio facciamo domande come queste:
- Perché avete deciso di sposarvi?
- Qual è la qualità del tuo partner che più apprezzi?
- In quali modi il tuo partner ti fa essere e diventare una persona migliore?
- C’è qualcosa che vorresti cambiare nell’altro/a?
In occasione di un funerale, invece:
- Che cosa vi rimane di questa persona?
- Quali sono le qualità che la rendevano unica e insostituibile per te e per voi?
- C’erano degli aspetti del suo carattere che erano difficili per te (o per voi) da gestire?
Posso parlare di tre cerimonie LGBTQ+ che ci sono rimaste nel cuore.
La prima è stata una delle nostre prime cerimonie, un matrimonio tra due donne ancor prima che uscisse la legge Cirinnà. Si erano stancate di aspettare e si sono dette “basta, ci sposiamo lo stesso!”
La cerimonia si è svolta in spiaggia, le spose erano circondate da amici, parenti e bambini, c’erano bandiere arcobaleno e palloncini colorati. Insomma per noi questa cerimonia ha segnato un passaggio davvero importante.
La legge è arrivata poco dopo e queste due spose hanno potuto confermare le promesse pronunciate sulla spiaggia, celebrando la loro unione civile nel comune di appartenenza.
Un’altra cerimonia, sempre un’unione tra due donne, ma questa volta in un agriturismo umbro, è memorabile per noi perché i membri delle due famiglie hanno organizzato e fatto tutto da soli, senza avvalersi del contributo di altri professionisti: dal trucco al parrucchiere, dal catering al servizio bar, dal babysitting al bagnino per la piscina.
Tutta la cerimonia è stata caratterizzata da grande semplicità e allegria e attorno alle spose si percepiva, fortissimo, l’abbraccio e il calore delle due famiglie. Recentemente ci hanno inviato una foto che le ritrae con in mano una cartolina con disegnato un arcobaleno e la parola “INCINTE”!
Più di recente abbiamo celebrato un matrimonio tra due uomini sessantenni. Non si trattava della classica situazione di una coppia che coabita da anni e che decide, finalmente, di legalizzare la propria unione.

Si erano conosciuti prima della pandemia, avevano vissuto in paesi diversi per motivi di lavoro. Nel corso di tre anni, durante i quali è successo di tutto, la morte di un genitore per ciascuno, le restrizioni sui viaggi, un nuovo lavoro ecc., è maturata in loro la consapevolezza che insieme sarebbero stati migliori e infine sono arrivati alla decisione di sposarsi.
Era la prima volta per entrambi e la loro sincera eccitazione è stata contagiosa. Per la cerimonia è stato adattato il rito delle sette benedizioni della tradizione ebraica e un fratello, una sorella, un amico e quattro nipoti hanno espresso il loro augurio personale per la coppia. L’anziana madre di uno dei due ha potuto seguire l’intera cerimonia da casa grazie ad un collegamento online.
Potrei continuare a raccontare, ma penso che possiate capire anche solo da questi esempi la potenza di queste cerimonie e l’enorme impatto che possono avere sulle persone, sulle famiglie e sulla società.
Quali sfide vedete per il futuro delle cerimonie laiche in Italia? Cosa sperate di vedere o raggiungere come celebranti professionisti nei prossimi anni?
Come ben sappiamo, l’Italia è un paese molto variegato, con divisioni, o quantomeno differenze di percezione, sentimento e accettazione. Capita che, anche nel nostro ambito, piccoli comuni siano più avanti e più virtuosi di grandi città e che l’innovazione arrivi da dove meno te lo aspetti.
Ci sono innumerevoli sfide alle quali vorremmo corrispondere come celebranti, perché in tempi recenti la domanda è esplosa e sono sempre più numerose le persone che si rivolgono a noi. Tra i nostri obiettivi c’è, ovviamente, quello di far conoscere sempre di più il nostro lavoro e il mondo delle cerimonie con celebrante, facendo sì che le persone capiscano quale valida alternativa alle cerimonie tradizionali esse rappresentano.
Per quanto riguarda il mondo LGBTQ+, auspichiamo che sempre più persone conoscano il lavoro dei celebranti professionisti perché rappresentano una grande opportunità per il futuro.
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